Prof. Giovanni Pons

professore associato confermato / associate professor

ANATOMIA MICROSCOPICA

Funzioni:

 protezione da disidratazione

 termoregolazione

 scambio segnali o gas

 escrezione

 

Origine embrionale: foglietto ectodermico

 

Dove si trova:

forma lamine cellulari o ammassi solidi ed appoggia su una membrana basale che lo separa dal tessuto connettivo circostante

 

tessuto costituito da cellule contigue, fittamente stipate tra loro, con interposta una scarsissima sostanza extracellulare amorfa, presenza di giunzioni specializzate

 

Epidermide

epitelio pavimentoso pluristratificato cheratinizzato

foto LM

 

tipi cellulari

 cheratinociti

 melanociti

 cellule di Langerhans

 cellule di Merkel

 

Cheratinociti:

disegno EM

] dallo strato basale (dove hanno i caratteri di cellule staminali) si moltiplicano per mitosi dando origine a nuove cellule che si differenziano via via che si spostano verso la superficie

] la loro specializzazione consiste nella produzione di cheratina, che viene accumulata all’interno del citoplasma

] risalendo negli strati sovrabasali tali cellule perdono la propria capacità di proliferare ed iniziano un processo di degenerazione

] nello stadio finale di cheratinizzazione le cellule si trasformano in lamelle appiattite che si sfaldano e si disperdono nell’ambiente (corpi lamellari)

 

organizzazione delle cellule

disegno EM

dall’interno verso l’esterno sono riconoscibili 5 strati:

1. basale germinativo o malpighiano (A)

2. spinoso (B)

3. granuloso (C)

4. lucido (D)

5. corneo (E)

 

Strato basale germinativo o malpighiano

singolo strato, costituito da cellule staminali (cubiche-prismatiche)

con intensa attività mitotica

caratteristiche cellulari:

 eucromatina

 ribosomi liberi

 mitocondri

 microfilamenti di actina

 filamenti di cheratina

 emidesmosomi

 

Strato spinoso

diversi strati, costituito da cellule spinose

caratteristiche cellulari:

 eucromatina

 poliribosomi

 filamenti di cheratina

 melanosomi

 desmosomi

 

Strato granuloso

costituito da cheratinociti maturi (si appiattiscono ed hanno nucleo picnotico)

caratteristiche cellulari:

 eterocromatina

 rete di fasci di filamenti, carboidrati, lipidi e profilagrina

 granuli grandi (5 µm) basofili (presenza di cheratoialina)

 granuli piccoli densi contenuti in vescicole di 0,1-0,3 µm (cheratinosomi) costituiti da un insieme di membrane lipidiche, esocitate poi nell’ambiente extracellulare creando una sorta di barriera contro la disidratazione e le sostanze estranee che potrebbero penetrare all’interno

 desmosomi

 

Strato lucido

traslucido, costituito da cellule morte appiattite (no organuli)

all’interno delle cellule si notano:

 filamenti densamente stipati e inclusi in una matrice, l’eleidina

 

Strato corneo

diversi strati, costituito da cellule morte appiattite

caratteristiche cellulari:

 filamenti inclusi in filagrina

 rivestimento proteico (cheratolinina ed involucrina) del lato interno della membrana

 materiale lipidico esterno e ponti disolfuro, che stabilizzano tutta la struttura

 

COLLEGAMENTO CON ANATOMIA COMPARATA:

disegno EM

 

Melanociti:

disegno EM

] origine da creste neurali: mantengono capacità migrante

] si trovano nello strato basale dell’epidermide, da dove emettono i loro prolungamenti che si insinuano nello strato spinoso (sono dette anche cellule dendritiche)

caratteristiche cellulari:

 eucromatina

 nuclei rotondi

 non formano desmosomi

 apparato di Golgi molto sviluppato

 abbondante RER

 melanosomi, corpi appartenenti all’apparato di Golgi che vengono rilasciati nei cheratinociti dello strato basale (secrezione citocrina) e che contengono i granuli di melanina, la cui funzione è di proteggere il DNA dai raggi ultravioletti

 eumelanina/feomelanina

 

CURIOSITà

Da cosa dipende la distribuzione della melanina?

Il trasferimento della melanina avviene tramite vescicole derivate dai prolungamenti dei melanociti o dei cheratinociti?

 

COLLEGAMENTO CON AN. COMPARATA:

I melanociti essendo cellule che contengono pigmento nero (melanina) sono classificabili tra i cromatofori: più precisamente sono dette melanofori quando i granuli di melanina possono variare la loro distribuzione intracellulare.

Nei vertebrati inferiori (anfibi) esistono cellule (localizzate nel derma) che contengono pigmenti di diversi colori, gialli o rossi (rispettivamente xantine e caroteni), dette xantofori ed eritrofori e responsabili delle variazioni della pigmentazione cutanea.

Nei pesci gli iridofori, invece, sono cellule (localizzate solo nel derma) che contengono granuli riflettenti di forma e dimensioni strettamente variabili, costituiti da depositi cristallini di composti purinici incolori (guanina, ipoxantina, adenina), circondati da una singola membrana che ne ripete la sagoma.

 

Cellule di Langerhans:

foto EM

] origine dal midollo osseo (cellule di tipo istiocitario): mantengono capacità di moltiplicarsi e sono in grado di riconoscere e rielaborare molecole “estranee” (“presentate” poi ai linfociti T)

] 400-1000/mm2

] si trovano nella parte più profonda dello strato spinoso dell’epidermide

caratteristiche cellulari:

 eucromatina

 nuclei con irregolarità

 non formano desmosomi

 granuli di Birberck, a forma di “racchetta”

 

Cellule di Merkel:

disegno EM

] origine da creste neurali

] si trovano alla base dell’epitelio, a livello della giunzione epitelio-derma, da dove inviano prolungamenti tra i cheratinociti

] forma ellittica

] stretto rapporto con terminazioni nervose (funzione ricezione stimoli tattili e appartenenza al sistema neuro-endocrino diffuso APUD, Amine Precursor Uptake and Decarboxilation)

caratteristiche cellulari:

 eucromatina

 desmosomi

 vescicole dense

 

Membrana basale epidermica

] strato di cellule del connettivo che formano uno strato sottile tra epitelio e derma

] si distinguono 2 strati:

 lamina basale (spessore 80 nm):

­ lamina lucida granulare (laminina), elettron-trasparente

 lamina reticolare:

­ lamina densa filamentosa (collagene IV, fibronectina, proteoglicani, glicoproteine), elettron-densa

] funzione di ancoraggio per l’epitelio sovrastante

] dotata di elasticità, per la presenza di elastina associata al collagene

] sintesi fibre collagene

 

tipi cellulari

 fibrociti

 fibroblasti

 

Derma

] strato di cellule del connettivo costituito da collagene, elastina, proteoglicani e fibronectina

] presenza di vasi sanguigni, linfatici, fibre nervose, muscolatura liscia

] non omogeneità, densità ed elasticità variabili in base alla ubicazione

] si distinguono 2 strati:

 strato papillare:

­ forma le papille dermiche, estroflessioni nel derma dell’epidermide

­ contiene molti capillari

­ corpuscoli di Meissner, meccanorecettori

 strato reticolare:

­ predominanza di fibre di collagene di tipo I, associate in fasci spessi

­ contiene dotti di ghiandole sudoripare, follicoli piliferi, ghiandole sebacee, fibre nervose, arterie, arteriose, vene, venule

­ nella parte più profonda si trovano anastomosi arterio-venose, importanti nella termoregolazione (per impedire l’ulteriore raffreddamento del sangue per la dispersione da esso portato nel caso di freddo, le anse capillari si chiudono ed il sangue fluisce attraverso la rete capillare; nel caso di caldo, le anse capillari si aprono ed una grande quantità di sangue evita la rete capillare e passa direttamente attraverso le anastomosi, dove si “raffredda”)

 

Ipoderma

] strato di cellule del connettivo lasso

] si distinguono 2 strati:

 strato aereolare:

­ con spazi irregolari

­ numerose cellule adipose (pannicolo adiposo)

 strato lamellare:

­ costituito da collagene disposto in fasci paralleli alla superficie

Apparato Tegumentario