CIFRARIO MONOALFABETICO

Il passo successivo al cifrario di Cesare è quello della cosiddetta sostituzione monoalfabetica. Anche quella di Cesare è una sostituzione monoalfabetica, ma è di tipo “semplice”, ossia quella in cui l'alfabeto cifrante è ottenuto mediante un semplice scorrimento dell'alfabeto. Nel caso più generale, l'alfabeto cifrante viene ottenuto mediante una permutazione dell'alfabeto chiaro: si può ad esempio scegliere che alla “A” del chiaro corrisponda la “S” del cifrato, alla “B” corrisponda la “A” e così via senza un ordine regolare.

Ad esempio la parola MATEMATICA con la permutazione 1 trasposizione si scrive TQIETQIFZQ, con la permutazione 2 si scrive EFRLEFRACF, mentre con la permutazione 3 si scrive TBMRTBMICB.

Il numero di permutazioni possibili è piuttosto alto. Infatti se consideriamo l'alfabeto latino, come quello in tabella, le possibili permutazioni sono 21! (si legge 21 fattoriale, cioè 21*20*19*....*3*2*1). Tale numero è: 51090942171709440000. Si pensi che le combinazioni diverse per il superenalotto solo 622614630. La ricerca di una chiava mediante forza bruta sembra improponibile. Esiste però un metodo molto semplice per trovare la chiave di un testo cifrato in questo modo. Tale metodo fu formalizzato ufficialmente da Leon Battista Alberti nel suo De Cifris. Fa leva sulla caratteristica del linguaggio, che è la distribuzione statistica delle lettere. In un normale testo di senso compiuto le lettere non compaiono con la stessa frequenza, ma ve ne sono alcune frequenti e altre rare. Ad esempio in inglese le lettere più frequenti sono la “E” e la “T” (infatti vi è un solo articolo determinativo: “the”), mentre in italiano le lettere più frequenti sono la “E”, la “A” e la “I”. Il famoso “aneddoto cifrato” della Settimana Enigmistica non è altro che un cifrario a sostituzione monoalfabetica.

Chi desidera può cimentarsi nel seguente quiz !!!!